Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

domenica 1 luglio 2012

Ci vuole il fisico


Dopo un weekend come quello appena trascorso, una cosa mi è chiara, di una chiarezza lampante: ci vuole il fisico. Non nel senso che bisogna essere fighi, avere un corpo da modella. Nel senso che bisogna essere infaticabili, instancabili, indistruttibili.

Scrivo queste righe a futura memoria. Nella prossima vita mi devo ricordare che, semmai mi venisse voglia di concepire due gemelli, allora devo farlo prima dei 30.

Dopo, qualsiasi minuto di sonno perso pesa più di un macigno. Una passeggiata con il marsupio equivale a una masterclass di aerobica. E uscire da sola in macchina è un vero e proprio suicidio. Soprattutto con 40 gradi all’ombra.

Adesso vi lascio, che qui il momento è topico: il Papi e il Polpetta sono pronti sul divano e hanno già intonato l’inno. E’ l’ora della finale. Italia-Spagna, mica pizza e fichi. Il Papi – non dovrei dirlo per scaramanzia – rivolge al Polpetta le seguenti parole: “se stasera vinciamo, raggiungi un record che pochi bambini al mondo, nel primo anno di vita”. Si riferisce alle vittorie della Juve in tutte le competizioni, ovviamente. Polpetta annuisce soddisfatto (così sembra al Papi, orgoglioso).

Ecco il fischio di inizio. Vado. Come dove? Lo sapete. Vado a fingere il mio sguardo partecipe. Data l’occasione dovrò impegnarmi particolarmente, nonostante il weekend devastante e il caldo soffocante. Dove troverò le energie?

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