Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

lunedì 15 ottobre 2012

Noi, le febbri e il weekend


Il mio unico neurone dorme beatamente in un angolino buio del mio cervello. Beato lui. Io ho gli occhi aperti, ma sveglia non sono. Neanche un po'. Neanche WonderWoman con i suoi superpoteri resisterebbe sveglia stamattina, dopo il weekend appena trascorso.



Venerdì mattina si è ammalato Tom. Febbre alta, raffreddore. Povero cucciolo, quando sta male lui si spalma con i suoi 11 kg di ciccia su mamma o papà e sta. 40°C all'ombra? Poco importa. Lui sta. E tu hai la tua borsa dell'acqua calda personale e che mai si raffredda.

Venerdì notte una tragedia. Ha dormito con noi nel lettone. O meglio si è spalmato accanto a noi nel lettone, ma non ha dormito, povero cucciolo. Non riusciva neanche a respirare. E allora ogni paio d'ore si inscenava il rito che tutti i genitori conoscono: passeggiatina nel corridoio (tu in realtà assomigli a uno zombie e dire che sei sveglio è un parolone), acqua, lavaggetto, aspirazione, termometro, tachipirina o cambio di body madido di sudore.

Sabato notte copia e incolla. Con la variante che ci si è aggiunto anche il microtwin, Lorenzo. Il muco e la tosse gli rendevano difficile respirare e deglutire e alle 5,40 giocavamo già insieme nel recinto, freschi e pettinati. Cioè, lui fresco e pettinato, io spiaggiata sul tappetino di gomma (si, spiaggiata, avete letto bene: proprio come una balena in fin di vita).

Domenica mattina, verso le 9.00, il sole era caldo e, dato che la giornata era cominciata ben presto, di stare un altro giorno intero chiusa dentro non se ne parlava. Ho preso il nano-mezzo-sano (lasciando generosamente il nano malato al Papi), l'ho caricato in macchina e siamo andati in centro a fare shoppingterapia. Come al solito ho comprato più roba per loro che per me, ma la borsa e il cardigan giallo senape che ho comprato mi sono serviti a tirarmi su. Tirando le somme della mattinata, queste sono state le mie considerazioni: 1) con un passeggino singolo non ti caga nessuno per strada se non raramente per dirti che tuo figlio è bellissimo (un bellissimo ruffiano smorfioso, dico io): una goduria, 2) con un figlio solo puoi fare tutto, passi dappertutto e ti puoi anche fermare quanto vuoi al bar a prendere un caffé (tanto che può succedere? male che vada, nessuno ti guarda male se UN bambino piange!): una goduria, 3) amo fare shppping anche quando sono stanca morta: una goduria.

Domenica notte: puniti. Il nano che era mezzo sano si è ammalato anche lui. E la notte è stata un Inferno perché se il nano grosso si spiaggia e se ne sta buono buono, il nano piccolo urla e strepita tutto il tempo per segnalare al mondo che vive un disagio, figuriamoci con la febbre addosso: sono sicura che oggi ne parla tutto il quartiere.

Conclusioni: ecco perché lo chiamano bugiardino, il libretto di istruzioni. In quello dei gemelli mica c'era scritto che sarebbe stato COSI faticoso.

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